Caro amico, cara amica,

Anni fa, quando la paralisi mi colpì in seguito ad un tuffo in acqua, il
mio mondo fu ridotto ai minimi termini. Distesa per due anni su un letto di
ospedale con lenzuola bianche ed inamidate, circondata da infermiere
inamidate, sono vissuta sospesa nel vuoto, non facendo altro che mangiare,
respirare e dormire. Avevo tutto il tempo di questo mondo per fare domande
su Dio.
Forse gli amici che mi venivano a trovare pensavano che ero troppo
filosofica, non ponendosi quelle domande più grandi della vita che mi stavano
ossessionando: “Perché io, Dio?” e “Qual è il significato della vita?”. Assillata
e ferita, mi resi conto che la vita doveva essere di più che il semplice..,
esistere.
Fu allora che venni faccia a faccia con il Dio della Bibbia. Decisi,
dunque, che era meglio rivolgere tutte le mie domande più pressanti a Lui,
piuttosto che alzare le spalle e andarmene. Quei due anni di ospedale furono
come un lunga sessione di domanda-e-risposta.
Il risultato? Questo libretto “Accesso a Dio”. Ho cercato di trarre
da quel periodo di ricerca personale, l’essenza delle domande e delle
chiarissime risposte ricevute dalla parola di Dio. Non è un discorso intriso di
pie banalità – le domande e le Scritture scaturiscono direttamente dal cuore.
Non conosco il tuo problema, ma se sei come me, la tua menomazione
continua a spingerti contro un muro spirituale. Così, mentre leggi questa
relazione del nostro “Ognuno con un handicap”, spero che anche tu possa
scoprire che il Dio della Bibbia è la risposta ai tuoi desideri più grandi e più
profondi.

Joni Eareckson Tada

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